Ah la poesia...
Un gioco su facebook è stato il pretesto per andare a rileggere una poesia che ho letto la prima volta molti molti anni fa, alle scuole elementari.
Dopo averla letta la prima volta ne sono rimasto molto colpito e, anche se non l'ho mai saputa a memoria, mi è sempre rimasta in mente.
La poesia è di un esponente italiano del movimento culturale che si è autodefinito "Futurismo", l'autore è Aldo Palazzeschi e il titolo è "la fontana malata", come ho detto prima ero alle elementari quando mi fecero leggere questa poesia, era un modo per farci capire come l'arte potesse essere espressa in modi non convenzionali, anche se alla fine non ci fecero imparare a memoria la poesia come si usava allora, ce la fecero leggere una volta in classe e basta, perchè alla fine va bene l'arte, va bene il manifesto del futurismo, ma, per quello che si leggeva fra le righe, questa alla fine mica è poesia (secondo loro)...
In teoria volevano insegnarci un concetto positivo, ma il messaggio che è arrivato a me è stato del tutto diverso, ovvero che sì, è giusto che possa essere considerata un opera d'arte anche un barattolo di pomodori pelati, ma non avrà mai la stessa dignità artistica di un dipinto di Caravaggio...
Io, con i relativi distinguo del caso, ovviamente non sono d'accordo ;-)
Fra le varie particolarità di questa poesia ci sono i "suoni" della fontana riprodotti, e per rendere il più possibile vivida e rale l'immagine della fontana gocciolante (malata), l'autore ha fatto ricorso anche ad uno stratagemma visivo scrivendo le parole in fila verticale proprio come se fossero delle gocce che cadono...
A me colpì molto all'epoca e ancora oggi l'ho riletta davvero con piacere.
La fontana malata (Aldo Palazzeschi)
Clof, clop, cloch,
cloffete,
cloppete,
clocchette,
chchch...
È giù,
nel cortile,
la povera
fontana
malata;
che spasimo!
Sentirla
tossire.
Tossisce,
tossisce,
un poco
si tace...
di nuovo.
Tossisce.
Mia povera
fontana,
il male
che hai
il cuore
mi preme.
Si tace,
non getta
più nulla.
Si tace,
non s'ode
rumore
di sorta
che forse...
che forse
sia morta?
Orrore
Ah! No.
Rieccola,
ancora
tossisce,
Clof, clop, cloch,
cloffete,
cloppete,
chchch...
La tisi
l'uccide.
Dio santo,
quel suo
eterno
tossire
mi famorire,
un poco
va bene,
ma tanto...
Che lagno!
Ma Habel!
Vittoria!
Andate,
correte,
chiudete
la fonte,
mi uccide
quel suo
eterno tossire!
Andate,
mettete
qualcosa
per farla
finire,
magari...
magari
morire.
Madonna!
Gesù!
Non più!
Non più.
Mia povera
fontana,
col male
che hai,
finisci
vedrai,
che uccidi
me pure.
Clof, clop, cloch,
cloffete,
cloppete,
clocchete,
chchch...
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